Suoni e grafemi
Lo spagnolo presenta tre suoni che in italiano non esistono:
– il suono velare fricativo sordo [χ], che corrisponde ai grafemi j + vocale, g + vocali e, i; e –j finale in una parola:
jarabe [χaráβe]
géminis [χéminis]
reloj [rrelόχ]
– il suono interdentale fricativo sordo [θ] che corrisponde ai grafemi z + vocali a, o, u; c + vocali e, i; e –z finale in una sillaba o in una parola:
zapato [θapáto]
cenicero [θeniθéro]
hazlo [áθlo]
paz [páθ]
Nota: In gran parte dell’Andalusia, nelle Isole Canarie e in Ispanoamerica, si ha un unico suono [s]; questo fenomeno si chiama seseo: cesión [sesión] e non [qesión], canción [kansión] e non [kanqión], ecc.
– il suono palatale fricativo sonoro [j], che corrisponde al grafema y + vocale e al grafema hie– all’inizio di una parola:
yema [jéma]
hierro [jérro]
In spagnolo i grafemi b / v corrispondono allo stesso suono bilabiale occlusivo/fricativo sonoro e si pronunciano quindi allo stesso modo:
beso [béso] occlusivo
vaso [báso] occlusivo
labio [láβio] fricativo
cava [káβa] fricativo
In spagnolo non esiste il suono labiodentale fricativo sonoro [v] che in italiano corrisponde al grafema v di vaso, vivere, venire, ecc.
In spagnolo, il grafema s nella maggioranza dei casi corrisponde al suono alveolare fricativo sordo [s], a differenza di buona parte delle pronunce italiane, dove è sonoro [z] quando si trova in posizione intervocalica:
spagnolo / italiano: casa [kása] / casa [káza]; cosa [kósa] / cosa [kóza]
In spagnolo il grafema s è sonoro soltanto quando si trova in posizione finale di sillaba, seguito da consonante sonora:
isla [ízla]
mismo [mizmo]
In spagnolo non esiste il gruppo formato dalla consonante s in posizione iniziale + consonante come in italiano: Spagna, studente, sfera, ecc. In questi casi, c’è sempre una vocale di appoggio all’inizio della parola:
España
estudiante
esfera
A differenza dell’italiano generalmente nello spagnolo non esistono le consonanti doppie o geminate:
spagnolo / italiano: muchísimo / moltissimo; mamá / mamma; batalla / battaglia; año / anno; gato / gatto
Ci sono soltanto tre grafemi doppi che corrispondono, però, ad un suono unico:
– il grafema ch, che corrisponde al suono palatale affricato sordo [ʧ]: charco, chico, chorizo, ecc.;
– il grafema ll, che corrisponde al suono palatale laterale sonoro [ʎ]: llave, llevar, calle, ecc.;
Nota: Il digramma ll e il grafema y si pronunciano allo stesso modo nella maggior parte dei territori ispanofoni e corrispondono al fonema palatale sonoro /j/: lleno, lluvia, llave, ya, yo, yegua, ecc.
– il grafema –rr–, sempre all’interno di una parola, che corrisponde al suono alveolare vibrante multiplo [rr]: carro, perro, ahorro, ecc.
Il suono palatale nasale sonoro [ɲ] esiste sia in spagnolo che in italiano. In spagnolo corrisponde, però, al grafema ñ, mentre in italiano al grafema gn:
spagnolo / italiano: España / Spagna; montaña / montagna
In spagnolo, nella sequenza gn, le consonanti g ed n, appartengono sempre a due sillabe diverse e pertanto si pronunciano separatamente:
digno [díɤno]
agnóstico [aɤnóstico]
Mentre in italiano il grafema g seguito dalle vocali e / i si pronuncia come palatale affricata sonora [ʤ], in spagnolo le sequenze ge e gi si pronunciano con il suono velare fricativo sordo [χ]:
gélido [χéliðo]
gelido [ʤélido]
girar [χirár]
girare [ʤiráre]
Mentre in italiano il grafema c seguito dalle vocali e / i si pronuncia come palatale affricata sorda [ʧ], in spagnolo le sequenze ce e ci si pronunciano con il suono interdentale fricativo sordo [θ]:
cena [θéna]
cena [ʧéna]
cine [θíne]
cinema [ʧínema]
Mentre in italiano nelle sequenze que e qui la vocale u si pronuncia, in spagnolo nelle stesse sequenze non è una vera vocale, ma fa parte insieme alla consonante q del grafema del suono velare occlusivo sordo [k]:
queso [késo]
quinto [kínto]
questo [kuésto]
quinto [kwínto]
Invece le sequenze cue e cui si pronunciano in spagnolo [kue] e [kui] rispettivamente:
cuestión [kwestión]
cuidado [kwiðáðo]
Le sequenze qua e quo non esistono in spagnolo; a queste corrispondono cua e cuo rispettivamente, ma con il grafema c:
cuatro *quatro
quattro
cuota *quota
quota
Mentre in italiano nelle sequenze gue e gui, la vocale u si pronuncia, in spagnolo nelle stesse sequenze non è una vera vocale, ma fa parte insieme alla consonante g del grafema del suono velare occlusivo sonoro [g]:
guerra [gérra]
guerra [gwérra]
anguila [angíla]
anguilla [angwílla]
Nelle sequenze güe e güi, la dieresi indica che la u è una vera vocale che deve essere pronunciata:
pingüino [pingwíno]
pinguino [pingwíno]
A differenza dell’italiano, in spagnolo la sequenza sc + e / i non corrisponde al suono palatale continuo costrittivo sordo [ʃ]; se queste due consonanti compaiono insieme, appartengono a sillabe diverse e si pronunciano quindi separatamente:
ascensor [asθnsór]
ascensore [aʃensóre]
piscina [pisθína]
piscina [piʃína]
In spagnolo i fonemi /b/, /d/, /g/ hanno due varianti nella pronuncia, una occlusiva e un’altra fricativa:
/b/ [b] occlusivo; [β] fricativo
/d/ [d] occlusivo; [ð] fricativo
/g/ [g] occlusivo; [ɤ] fricativo
Il fonema /b/ si pronuncia occlusivo [b], come in italiano, dopo una pausa o dopo una consonante nasale:
bar [bár]
cambiar [kambiár]
In tutti gli altri casi, a differenza dell’italiano, si pronuncia come fricativo [β]:
cava [káβa]
la brasa [laβrása]
È lo stesso suono che si emette quando si soffia per spegnere un fiammifero o una candela.
Il fonema /d/ si pronuncia come occlusivo [d], come in italiano, dopo una pausa e dopo una consonante nasale [n] o laterale [l]:
dar [dár]
andar [andár]
caldo [káldo]
In tutte le altre posizioni, a differenza dell’italiano, si pronuncia come fricativo [ð]:
todo [tóðo]
los dedos [lozðéðos]
In questo caso, la punta della lingua si avvicina velocemente al bordo degli incisivi superiori, ma senza impedire completamente l’uscita dell’aria.
Il fonema /g/ si pronuncia come occlusivo [g], come in italiano, dopo una pausa e dopo una consonante nasale o laterale:
gato [gáto]
ángulo [ángulo]
algo [álgo]
Si pronuncia come fricativo [ɤ] in tutte le altre posizioni:
pagar [paɤár]
digno [díɤno]
la gata [laɤáta]
In questo caso, la parte posteriore della lingua si solleva verso il velo del palato senza premere totalmente contro di esso e lasciando uscire l’aria.
Dato che i grafemi consonantici -rr-, ch e ll rappresentano un unico suono (alveolare vibrante multiplo nel primo caso, palatale affricato sordo nel secondo, e palatale laterale sonoro nel terzo), sono indivisibili e fanno parte sempre della stessa sillaba:
ca-rro
pe-rro
chi-cha
co-che
ca-lle
si-lla
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