L’uomo che teatralizzò sé stesso

In una mostra celebrativa organizzata a tokyo nel 1970, pochi mesi prima che Mishima Yukio si consegnasse alla storia con un suicidio volutamente spettacolare, lo scrittore aveva ripercorso la propria vita distinguendovi quattro correnti principali: il fiume della prosa, quello del corpo, quello dell’azione, e, non ultimo, il fiume del teatro. Oggi, quando manca solo qualche anno al 2025 che vedrà il centenario della nascita di un autore giapponese tra i più conosciuti in tutto il mondo, la sua fama è ancora troppo spesso offuscata dalla turbolenza del “fiume dell’azione” in cui in passato è stato fin troppo facile pescare superficiali somiglianze con il nostro d’Annunzio. La complessità di Mishima non è riducibile ai luoghi comuni che lo vorrebbero sempre innamorato della tradizione come un patetico samurai fuori dal tempo. Per fortuna le nuove generazioni di traduttori e studiosi hanno già dato il giusto rilievo alla sua grandezza di narratore […]

Recensione di: Carmen Covito, L’Indice dei libri del mese (mensile), N. 2-2024