Descrizione
In quell’alba del 30 aprile dell’anno del Signore 1396, i villaggi che punteggiavano la campagna nei dintorni di Digione erano ancora immersi nel silenzio. Ma ai primi suoni delle campane, la città e i villaggi si animarono come per incanto, cittadini e rustici sciamarono nelle strade e ai bordi dei sentieri, corsero per campi tra le foglie sottili del frumento ancora verde, siepi di piante, prati di fiori bianchi e rossi e il brusio di una gran folla festante, anonima, salutò la partenza dei crociati.
Il dettagliato affresco dell’ultima crociata permette all’autore di ripercorrere gli umori, le mode, lo spirito che permeava la società del XIV secolo. Nobili e scudieri, dame e contadini, soldati e prelati, sono colti nel loro straordinario quotidiano, protagonisti e agenti del loro tempo. Racconto preciso e puntuale, più che mero saggio storico, in cui sono rivelati simboli, motivazioni, conflitti e impulsi che portarono le culture europee e orientali a confrontarsi e scontrarsi, nell’epifania della guerra santa.
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