Il 1947 di Gaetano Salvemini
Non è esagerato dire che fortunatamente, in questo ultimo triennio, si è assistito a una vera propria «Salvemini Renaissance», con la comparsa di studi dedicati all’autore del fortunatissimo saggio Mussolini diplomate, pubblicato, a Parigi da Bernard Grasset, nel 1932, e di riedizioni di opere di uno dei più importanti (e negli ultimi decenni pressoché dimenticato) intellettuali e politici italiani del Novecento. Alla ristampa, con mutato titolo (La rivoluzione del ricco), del lungo saggio Fu l’Italia prefascista una democrazia?, pubblicato sul «Il Ponte», in tre fascicoli successivi nel 1952, edito da Bollati Boringhieri nel 2020, per la cura di Francesco Torchiani si è aggiunta nel 2023 la solida monografia di Sergio Bucchi, La filosofia di un non filosofo. Le idee e gli ideali di Gaetano Salvemini sempre per i tipi della stessa casa editrice torinese, e da ultimo, in questo stesso anno, il Diario del 1947, curato da Mirko Grasso. Un volume che ripropone, colmando alcune notevoli lacune, il testo del Diario italiano, luglio-settembre 1947, comparso, in due puntate, nel novembre 1967 e nel gennaio 1968, sulla rivista «Belfagor», riordinato e trascritto da Alberto Merola, in virtù delle insistenze di Ernesto Rossi che fu forse l’amico più fedele e il confidente più ascoltato di Salvemini soprattutto nell’ultimo tratto della sua esistenza. […]
Recensione di: Eugenio Di Rienzo, Corriere del Sera (web), 28-08-2023
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