Ineffabili drammaturgie di uno scrittore-maschera: Mishima e il teatro, saggi
La vicenda artistica e umana di Mishima Yukio è stata spesso associata alle arti drammatiche. In quanto autore, grazie alla sua scrittura per il teatro con i no moderni, i drammi di ispirazione europea e anche i kabuki e joruri (il teatro dei burattini); in quanto uomo, per la messa in scena delle molte versioni e sfumature del suo sé pubblico, e ovviamente per il coup de théâtre che è stato il suo tragico atto finale. Inoltre, in Confessioni di una maschera (1949), un libro virtuoso e freddo, dove i piani temporali e quelli della realtà e del sogno si confondono, il passato è oggetto di un’invenzione che si veste da memoria, e la struttura solida e familiare del romanzo di formazione viene asservita al rievocare uno sviluppo non lineare, una temporalità scandita da epifanie, continui ritorni, immagini di forte impatto.
Ora, quattordici studiosi italiani e giapponesi hanno esaminato alcuni aspetti della poetica e della vita di questo autore in Mishima e l’atto performativo Drammaturgie di un artista, a cura di Giovanni Azzaroni, Matteo Casari e Katja Centonze […]
Recensione di Gala Maria Follaco, ALIAS DOMENICA (IL MANIFESTO), pag. 2, 26-11-2023