Recensione di «In missione per la pace»
Il libro del prof. Luca Gorgolini, In missione per la pace, ripercorre la partecipazione dell’Italia alla Forza multinazionale che operò a Beirut (agosto 1982 – marzo 1984). Un vero spartiacque per l’Italia. Con essa si diede l’avvio ad un crescente impegno, fuori dai confini nazionali, per i nostri militari. L’autore ben ricostruisce la complessità del Libano, ma non trascura l’Italia. Infatti, nel secondo capitolo, ne tratteggia l’evoluzione del modello di difesa e della politica militare: dalla pesante eredità della Seconda Guerra Mondiale al ritrovato ruolo internazionale. La missione in Libano include già quel carattere distintivo proprio dei nostri ragazzi con le stellette – si, ragazzi, perché erano giovani e di leva – ovvero l’empatia. Gli italiani, quindi, sono bene accetti a Beirut, ma il loro operato è apprezzatissimo pure in Italia. In un sondaggio del 1984, alla domanda: “Quale avvenimento l’ha resa più contento di essere italiano?” ben il 28.1% rispose “la presenza dei soldati italiani in Libano” percentuale superata solo dai mondiali di calcio del 1982. Interessantissimo, infine, il giudizio espresso dal Gen. Cappuzzo, Capo di SME, al termine della missione, circa la ristrutturazione dell’Esercito: “quando si pana di carenze da colmare non ci si può riferire specificatamente ad un organismo come quello che ha operato in Libano (…) mancavano due componenti essenziali: carri ed artiglieria”. Testo curato e scorrevole, si legge come un romanzo.
Recensione di: G.C., Rivista Militare (periodico trimestrale), 4/2023
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