Recensione di «Introduzione al cinismo» sulla rivista “La Cultura”
Sorgente: Aldo Brancacci, La Cultura, Rivista di filosofia e filologia, 3/2022 (online)
Negli ultimi anni si è assistito a una notevole crescita di interesse per il cinismo e, più in generale, per i Socratici e le filosofie socratiche. Nell’ambito di queste ultime il cinismo rivendica un posto di particolare rilievo innanzitutto per l’eccezionale longevità e vitalità dell’indirizzo lungo tutto il corso dell’Antichità, dal IV secolo a.C. fino al VI secolo d.C., ma poi anche per la più ricca documentazione che su di esso ci è pervenuta.
La fioritura di studi e l’espressione di segni d’interesse particolarmente accentuati che il cinismo ha, soprattutto negli ultimi decenni, registrato rispetto ad altre filosofie socratiche, sono, almeno in parte, il naturale risvolto storiografico di questi motivi di singolare peso del cinismo stesso sul piano storico e testimoniale. Ma questo rilancio di studi ha anche ragioni più attuali e più determinate. Tutti sanno che alcune opere e lavori fondamentali apparsi nel tardo Novecento hanno costituito le premesse, e in almeno un caso la condizione di possibilità stessa, della rinnovata fioritura di studi su questa tradizione filosofica.
Mi riferisco innanzitutto alla pubblicazione, nel 1985, delle Socraticorum reliquiae in tre tomi ad opera di Gabriele Giannantoni, completata nel 1990 dalla definitiva edizione delle Socratis et Socraticorum reliquiae in quattro tomi, i primi due dei quali sono dedicati alla raccolta delle fonti, il quarto a un denso e dotto commentario, mentre il terzo contiene una ricchissima Bibliografia, estesa sull’arco di almeno due secoli, e una serie di indispensabili Indici…