«Introduzione alla filosofia delle emozioni» su Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia

Sorgente: Paola Giacomoni, Rivista internazionale di Filosofia e Psicologia, Vol. 13, 2022 (online)

«Del resto, sembra che voi arguite, dal fatto che ho studiato le passioni, che non devo più averne alcuna, ma vi dirò che, tutto al contrario, nell’esa- minarle, le ho trovate quasi tutte buone, e talmente utili a questa vita, che la nostra anima non avrebbe motivo di voler restare unita al suo corpo un solo momento, se non potesse più sentirle» (R. DESCARTES, A Chanut, 1646, in: R. DESCARTES, Tutte le lettere, a cura di G. BELGIOIOSO, Bompiani, Milano 2005 p. 2325). «D’altra parte, pensate a quante vite sono state salvate dalla paura o dalla collera, nelle giuste circostanze. Probabilmente queste reazioni furono conservate dall’evoluzione perché contribuivano automaticamente alla soprav- vivenza» (A. DAMASIO, Alla ricerca di Spinoza, traduzione di I. BLUM, Adelphi, Milano 2003, p. 55).

La filosofia, le scienze cognitive e le neuroscienze hanno fatto pace con le emozioni seguendo del resto le indicazioni – a lungo dimenticate – nientemeno che dell’iniziatore del razionalismo moderno, René Descartes, che nel suo Les passions de l’âme ne aveva parlato senza prevenzioni già nel 1649. E quelle del famoso neurobiologo americano Antonio Damasio che, a partire dagli anni Novanta del Novecento, ne hanno riabilitato la funzione e le hanno riavvicinate alla filosofia. La letteratura scientifica contempo- ranea su questo tema è ormai ricchissima e la ricerca ha assunto la dimensione di una appassionante discussione internazionale fatta di convergenze e contrasti tra interpretazioni diverse, spesso basate sui risultati di ricerche empiriche. La discussione ha luogo quasi esclusivamente nel mondo anglofono tra neuro-scienziati, psicologi e filosofi di varie nazio- nalità che si citano a vicenda in inglese. Ecco perché si è sentita l’esigenza di una presentazione italiana complessiva del tema e delle sue varianti, che com- pleta e arricchisce il quadro già in parte offerto da altre rassegne, di taglio storico o eminentemente scientifico.

Il libro di Pia Campeggiani, Introduzione alla filosofia delle emozioni (Clueb, Bologna 2021) è pensato come strumento didattico introduttivo per i molti corsi universitari sulla questione. Il tema infatti è avvertito come “caldo” anche dai filosofi, superata la fase in cui le emozioni apparivano come un mondo sfuggente ed elusivo, impossibile da definire in modo specifico e considerato estraneo ai criteri razionali necessari per decisioni solide. La ragion pura e quella pratica vengono oggi considerate per- meabili dalle emozioni e anzi esse sono considerate insufficienti e inefficaci soprattutto nell’azione se separate dalla sfera affettiva. Del resto un altro non secondario autore ci aveva avvertiti già a metà Settecento, quando scriveva che «la ragione è e può solo essere schiava delle passioni e non può rivendicare in nessun caso una funzione diversa da quella di servire e obbedire a esse» (D. HUME, Trattato sulla natura umana (1739-40), Libro II, in: D. HUME, Opere, vol. I, a cura di E. LECALDANO, Laterza, Roma/Bari 1971, p. 434).

Su questo sfondo epistemologico rinnovato, il libro di Campeggiani presenta il tema secondo uno stile filosofico ampiamente influenzato dalle scienze cognitive, cui l’autrice si è accostata a partire dal campo classico della filosofia morale…

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