Descrizione
Lo studio contenuto nelle pagine di questo volume non e’ recente: esso e’ frutto di una ricerca, condotta tra il 1982 e il 1985 all’Ecole francaise di Roma, che verteva piu’ in generale sull’insegnamento superiore negli Stati pontifici in epoca risorgimentale. Per quanto tardiva, tale ricerca intende completare, con la ricchezza dei suoi materiali, una serie di articoli che hanno volta per volta abbracciato l’ambito giuridico e amministrativo della tutela delle universita’ e le modalita’ dell’aggregazione studentesca bolognese… Nel ritornare dopo tanti anni sul ‘luogo del delitto’, con il distacco conferitomi, come credo, dalla pratica esclusiva di un’altra professione che e’ quella dell’archivista, non ho potuto fare a meno di notare fino a che punto la mia ricerca fosse improntata a una problematica, lo studio degli intellettuali, e a un procedimento metodologico, la prosopografia allora imperante, soprattutto in Francia, tra gli storici dell’educazione. Tale congenita assenza di originalita’ non la rendeva percio’ particolarmente adatta alla sorte che oggi le e’ stata riservata, sul merito della quale non spetta a me pronunciarmi. Va tuttavia osservato che, nel frattempo, la storiografia del corpo professionale bolognese del XIX secolo non si e’ arricchita di nuovi, significativi risultati, dopo l’ultimo studio d’insieme, apparso nel 1848…L’ambizione di un’impresa, all’epoca senza precedenti, si limitava senza dubbio a raccogliere ed ordinare una documentazione dalla vastita’ ancora ineguagliata, che autorizzava all’approccio comparatista. Nondimeno, nel suo piccolo, veniva a colmare una lacuna, certo piu’ scomoda che evidente. Non pecchero’ di eccessiva presunzione nell’augurarmi che, un domani, ricercatori piu’ agguerriti sapranno trovarvi del materiale cui attingere per sviluppare le proprie linee di ricerca. L’opinione comune non annovera il XIX secolo preunitario tra le pagine gloriose dello Studio bolognese e una certa propaganda risorgimentale, che ebbe una lunga fortuna, non ha resistito alla trentazione di vedere nel corpo professionale se non la causa, almeno i sintomi piu’ manifesti dell’intorpidimento intellettuale. Nessuna delle pagine che segue ambisce in alcun modo ad una riabilitazione: sia che la causa sia persa o vinta, ciascuna pagina rifugge nella maniera piu’ categorica quella concezione tribunizia dela storia che nelle nostre democrazie avanzate conosce uno strano ed inquietante favore. Ho scelto un’angolazione assolutamente pragmatica per inquadrare un’istituzione che si mantiene, nel corso degli anni, attraverso un’alternanza senza pari di rivoluzioni e restaurazioni e si incarna in due popolazioni, quella del corpo docente e quella del corpo studentesco, la cui linea demografica, indubbiamente poco espansiva, tuttavia ignora la depressione assoluta. L’approccio comprensivo di questo patente fatto sociale e la ricerca delle capacita’ di permanenza, nonostante la perdita di prestigio, ci sono apparsi una strada meritevole da percorrere. Senza pretendere di rubare il mestiere allo storico delle cose banali, ho tentato di inserire in tale contesto la storia di una corporazione che pare attraversare una congiuntura contrassegnata dalla mediocrita’… (dall’Introduzione di Francois Gasnault)
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