Descrizione
L’opera riconosce nel mondo dell’immaginario una via di accesso privilegiata ai territori congiunti dell’educazione e della formazione e alla comprensione delle strategie e delle procedure che guidano il pensare pedagogico e l’agire formativo. Diviso in due parti, il volume presenta nella prima, un dispositivo clinico che permette a chiunque sia coinvolto nella gestione di processi formativi l’esplorazione e la rielaborazione della propria esperienza, per meglio definire il proprio ruolo professionale e le proprie modalità operative. Un congegno che utilizza la rappresentazione filmica e quella narrativa e le articola in forma tale da farne un vero e proprio strumento di ricerca di clinica della formazione, oltre che uno strumento didattico, una tecnica di animazione, una metodologia formativa. La seconda parte si articola attorno alle riflessioni su alcune pellicole – da “Ufficiale e gentiluomo” a “L’uomo senza volto” e “La leggenda del re pescatore”, da “L’attimo fuggente” a “Stalker” e “Il sapore dell’acqua” – giudicate di particolare rilievo espressivo, perché richiamano immagini dalla straordinaria capacità evocativa, capaci di coinvolgere il lettore/spettatore nella dinamica avventurosa dell’immaginario e possono prestare forma a quei contenuti cognitivi ed affettivi latenti che spesso sfuggono alla consapevolezza di chi fa formazione.
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