Descrizione
A partire dal romanzo Demian (1919) la prosa di Hesse imbocca una strada di radicale novità. Ma non sono tanto le tematiche ad essere coinvolte dal cambiamento: si tratta piuttosto di un processo di stilizzazione di temi e figure, per cui il punto d’osservazione privato, pur conservando un chiaro riferimento di riflessione autobiografica, viene dislocato a una distanza prospettica di più vasto respiro, sì che il tempo e lo spazio realisticamente vissuti sono elusi e proiettati sullo schermo atemporale delle esperienze fondanti dell’uomo. Determinanti per questo processo di stilizzazione e schematizzazione sono alcune riprese mitologemiche con funzione strutturale e strutturante: il viaggio iniziatico, il modello ciclico di morte e rinascita, la morte simbolica, il ritorno alle Madri e il Grande Tempo del mito e, emergente fra tutti, il mitologema-guida della caduta. L’allusività mitologemica non si esaurisce in un progetto estetico, ma risponde al tentativo di reinserire l’uomo moderno in un orizzonte di senso.
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