Descrizione
In tutte le lingue occidentali esiste un lemma che designa la «storia» e rimanda all’erodotea historía, con cui il concetto entra nel lessico intellettuale europeo (poi anche americano). Come accade per altre categorie fondanti, ciò può far pensare a una piena continuità storica: la storia e la storiografia indicano un’attività di indagine critica che, malgrado le varianti metodologiche, nella sostanza si estende da Erodoto e Tucidide fino ai nostri giorni. Ma le cose non stanno così. Nel corso del tempo, infatti, la funzione politico-sociale della storia e il suo stesso concetto cambiano profondamente. E il vero momento di svolta, che coincide appunto con la formazione del concetto moderno di storia, ha inizio precisamente nell’ultimo trentennio del XVIII secolo. Con una prodigiosa conoscenza delle fonti e una limpida esposizione, il saggio di Reinhart Koselleck illustra in ogni dettaglio questo profondo processo di trasformazione, per cui il termine tedesco Geschichte, assorbendo l’area semantica del vecchio lemma Historie si trasforma in un concetto insieme della realtà e della riflessione. La storia diventa la misura immanente del tempo umano, di cui assorbe ogni dimensione, proiettandosi anche in un’attesa del tempo futuro con cui muta persino il senso del passato. Tradotta per la prima volta in italiano, la voce Geschichte è anche un punto di raccordo per comprendere il senso teorico dell’intera opera di Koselleck.
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