Descrizione
Il volume raccoglie un insieme di saggi in occasione del ventennale della produzione letteraria realizzata in italiano da scrittori usciti dalla migrazione, di una schiera di valenti ricercatori di ambito internazionale, capaci di inquadrare la dirompente novità costituita da testi che materializzano situazioni multiculturali e translinguistiche. Strumenti di matrice letteraria e l’apporto degli studi culturali, consentono di rilevare il valore sociologico e la pregnanza politica di una produzione che testimonia riusciti percorsi di integrazione nel territorio dell’immaginario nazionale, e permettono a queste opere di abbandonare margini e zone d’ombra, culturali e sociali, accelerandone l’innesto a pieno titolo entro il corpus della nostra tradizione letteraria, nell’intento di offrire alla fruizione universitaria un innovativo nucleo di materiali di grande attualità. Si tratta di rispondere alla sfida del nostro tempo globalizzato, di trovare sensibilità, concetti, parole adeguate a scrivere e descrivere l’orizzonte che si espande verso la mondialità, anche sul piano della creazione testuale, ispirandosi a un intenso passaggio di Edward Said che, nella prospettiva dell’esilio quale potente generatore della cultura, esorta a «leggere il lavoro e la situazione complessiva, il testo e il mondo che gli gravita attorno».
A questa istanza si è ispirata la riflessione critica che nutre il volume, sempre originale con larghe letture dirette dei testi, inquadrando con focalizzazioni multiple le problematiche linguistiche (S. Vanvolsem); la condizione transculturale degli autori (L. Polezzi); le formule identificative della testualità (L. Quaquarelli e G. Benvenuti), e i conseguenti quadri critici (U. Fracassa); la scrittura femminile (L. Curti); i generi e i modi (D. Comberiati, L. Luatti, M. Orton, K. Ramadhani Mussa); le intersezioni tra scrittura e risorse audiovisuali (M. Purpura): gli approcci interdisciplinari (D. Papotti) o pertinenti la percezione razziale e identitaria (C. Romeo e S. Camilotti), senza dimenticare i percorsi poetici (A. Gazzoni). Fra letture puntuali di voci eminenti, e i panorami tematici ampi, i saggi circoscrivono dinamiche transculturali e orizzonti di transito creativo, i quali configurano le mobili traiettorie dell’inquieto nostro presente.
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