Descrizione
Punto di partenza e nucleo strutturale di questo contributo su alcuni autori del Novecento italiano è il mito, inteso come recupero di simboli della tradizione letteraria, anche classica, e ricerca di un nuovo e personale codice lirico: una metamórphosis che segue i processi espressivi della fantasia poetica. Dalle tracce, quindi, del mito bucolico in Quasimodo e Ungaretti, segnali di un locus ideale al di là della realtà personale e collettiva dell’uomo, fino agli archetipi classicheggianti della memoria, del tempo, del viaggio, delle origini della propria esistenza, in Cardarelli e Vittorini. Un incontro, quello tra mýtos e póiesis, che conduce, inoltre, ad un processo mitopoietico di creazione di nuovi miti, contemporaneamente individuali e universali, colti nelle loro mutazioni tra passato e presente.
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