Descrizione
La Grande bellezza è un film molto discusso. Ha ottenuto un grande successo di pubblico e numerosi riconoscimenti soprattutto all’estero, ma in Italia è spesso aspramente criticato.
Come scrive Bernardo Bertolucci, «è un film potente, che rimane dentro, perché c’è una visionarietà che non si vedeva da lungo tempo nel cinema italiano». Il prologo, il finale, i momenti in cui il protagonista è solo sulla terrazza o in camera da letto sono intessuti della materia delle visioni, dei sogni, dei desideri, a cui fa da controcanto la pesantezza della vita quotidiana. Nella delicata bellezza delle visioni come nell’oscurità di una realtà vuota e superficiale, persa dietro a falsi valori, il regista inventa, crea, amplifica con un linguaggio cinematografico profondamente originale. Nel nostro mondo ossessivamente impegnato in giochi di affermazione, di potere, di denaro, immerso in una greve
materialità, la «grande bellezza» del film di Sorrentino è fatta della natura impalpabile dei ricordi, dei sogni, dei desideri del sensibile e sofferente protagonista.
Ciò che il regista ci vuole trasmettere è accompagnato da una musica classica e spirituale che sostiene e accresce il significato delle immagini e che conduce lo spettatore ricettivo in una dimensione diversa da quella quotidiana. Sorrentino ha dedicato La grande bellezza e Youth alla ricerca e all’espressione della bellezza, che la vita ci offre: nei rapporti umani profondi, nel calore degli affetti, nelle opere artistiche, nella natura. In entrambi i film un altro tema importante è la giovinezza, intesa non come un dato anagrafico, ma come una condizione mentale. Si è giovani quando ci si dedica con tutto il proprio essere a fare quello che si ama e a offrirlo agli altri, come fanno Fred col concerto e Jep col
libro che si prepara a scrivere.
Questo libro parte dall’analisi della Grande bellezza, che Paolo Sorrentino riconosce come la sua opera più importante. Il secondo capitolo è dedicato a Youth, diverso ma felicemente complementare rispetto al film precedente. La seconda parte del volume prende in esame le opere del regista girate fra il 2001 e il 2011, in particolare le Conseguenze dell’amore e il Divo dove è più evidente il talento e la forza immaginativa
del regista.
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