Descrizione
Il titolo di questo volume, prima uscita della nuova collana Dialoghi, deriva da una riflessione su una domanda molto semplice: l’antropologia può aiutarci a capire la situazione in cui viviamo? E, se sì, in che modo? Affrontare tali questioni è a mio parere importante se pensiamo alla molteplicità di discorsi e di azioni che si sforzano, nella situazione attuale in cui il mondo è privo di forma, di modellarlo, di incorniciarlo, in un certo senso di manipolarlo. L’analisi culturale ha un ruolo da giocare nel campo della riformulazione di norme, giustificazioni, principi, nozioni e discorsi in relazione alla diversità culturale, alla sovranità e al cosmopolitismo, ai conflitti, ai diritti umani, alla salvaguardia della specificità culturale. Per contribuire utilmente a costruire punti di riferimento critici rispetto alle cornici dominanti, quelle economiche, della crescita incessante, del consumo pervasivo, rispetto alle strumentalizzazioni ideologiche, rispetto alla produzione di senso nelle società contemporanee. In questa prospettiva, Dialoghi culturali esprime la mia idea della disciplina che pratico: un ampio discorso sull’uomo, senza limiti di spazio e di tempo, del qui e dell’altrove, dell’oggi e del passato, del noi e del loro, finalizzato a costruire terreni comuni, dialoghi, appunto. Esperienza, memoria, scrittura, letteratura, immaginazione, identità sono, all’incirca, i nuclei tematici del volume. Romanzi, cartelloni elettorali, gesti allo stadio, titoli e articoli di quotidiani sono, all’incirca, le fonti etnografiche utilizzate.
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