Descrizione
Una riflessione sulla scienza come atto di consapevole ribellione, come pratica anti-dogmatica e come forma di irriverenza. In questa intervista Benozzo parla della necessità di riconoscere un nuovo umanesimo, terracqueo e nomade, in grado di farsi interprete delle sfide del multiculturalismo, del neoevoluzionismo e delle neuroscienze, di incontrare individui e volti prima che testi e tradizioni, e di conciliare la passione della conoscenza con una visione anarchica del mondo.
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