Descrizione
Un ritratto complesso e sfaccettato dell’abitante metropolitano bolognese, secondo gli esiti di cinque anni di indagini demoscopiche, rivolte ad oltre 10.000 cittadini, volte a sondare in profondita’ una pluralita’ di argomenti, dalle trasformazioni nell’esperienza del lavoro e del fare impresa, ai comportamenti quotidiani, dai gusti letterari alle mete per le vacanze, dalla confidenza con l’acqua, alla convivenza con gli extracomunitari. Il “bolognese” di fine Millennio è tale sempre meno per ascendenza genetica, ma sempre piu’ spesso per cittadinanza, nel senso pieno di condivisione dello status di cives, cui mal si attaglia l’etichetta posticcia della presunta “bolognesita’”. Abita parti diverse dell’area metropolitana, si sposta di frequente, ama viaggiare verso mete esotiche ma e’ sopraffatto dalla congestione del traffico e soffocato dall’inquinamento, non esita a spostare la residenza anche in parti remote del terriotrio, dalle pianure alluvionali sfumate dei racconti di Celati all’Appennino dei paesaggi meridiani di Morandi, luoghi di cui non tarda, cittadino del mondo, a condividere specificita’, tradizioni, senso di appartenenza. Un cittadino che non guarda con diffidenza i “nuovi venuti” d’altro colore e d’altra religione, educato alla tolleranza civile ma intollerante del degrado urbano, un po’ troppo impaurito, in termini di sicurezza, per il moltiplicarsi delle incivilities che costellano la citta’, avvezzo a godere di un’offerta culturale ampia e polimorfa, assiduo frequentatore di teatri, cinema, concerti. Un soggetto complesso e in continua trasformazione, “bolognese” spesso per scelta, ma sempre meno soddisfatto di quella mitica “qualita’ della vita” che anni orsono sembrava offrire il cuore storico della citta’ compatta: abitante alla ricerca della qualita’ del prodotto che consuma, dell’ambiente in cui abita, perfino dell’acqua che beve. Cio’ che sembra restare come “specifico” di Bologna, mentre il fluido della post-modernita’ allenta e recide i legami “di suolo e di sangue”, il connotato distintivo del “bolognese per cittadinanza”, emerge nella fiducia diffusa e radicata nell’investimento in capitale sociale, come via privilegiata al conseguimento di un benessere che sia davvero per tutti.
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