“Sadayakko, la Duse del Giappone” di Carmen Covito
In una delle opere più celebri che rappresentano l’attrice Sadayakko — nei panni di Kesa, dipinta dal pittore australiano Rupert Bunny (1909) —, di lei scorgiamo la figura di spalle avvolta in un morbido kimono, l’obi di un rosa tenue, lo chignon di un nero denso come emergesse da una foschia malinconica. La luce è poca, ma calda, e scaturisce da una lampada che rischiara appena l’arredamento minimalista della stanza. Che espressione ha la donna nell’opera? Cosa sta provando? Non lo sappiamo.
Sembra, questa, una perfetta metafora per descrivere la condizione della sua protagonista: l’attrice nipponica più famosa dell’epoca, la cui vera identità è stata però spesso velata dagli stereotipi legati al Giappone, nonché da strategie di promozione per conquistare ancor meglio il pubblico.
Nel suo recente Sadayakko, la Duse del Giappone. Cronache della prima tournée di teatro giapponese in Italia (1902) (CLUEB, 2023, pp. 420, € 28), Carmen Covito ci aiuta a darle un volto. Attingendo a numerose fonti, la scrittrice, traduttrice e studiosa ne ha ricostruito la sua vita, gli spostamenti e le tournée, con un’attenzione particolare a quella che l’ha fatta conoscere in Italia all’inizio del XX secolo. […]
Sorgente: Biblioteca Giapponese (online), 14-07-2023
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