Descrizione
Lo studio delle matricole universitarie europee ci permette di constatare come il viaggiare per studio, dal medioevo all’età dell’umanesimo, e fino al barocco, producesse una considerevole mobilità dei ceti superiori, percepita come parte integrante di uno stile di vita adeguato al rango. Attorno al Seicento assistiamo ad uno slittamento di accenti dal viaggio di istruzione, nella sua più antica accezione di peregrinatio academica, durante il quale era necessario acquisire anche un sapere accademico, al viaggio di formazione o Kavalierstour, sua metamorfosi aristocratica, visto come processo di modernizzazione, di adeguamento alle esigenze e alle mode dei nuovi tempi. Accompagnati dai loro precettori e altri servitori, in compagnia di fratelli, cugini e figli di famiglie “amiche”, i giovani Kavaliere visitavano nei loro viaggi università e corti principesche, così come luoghi di culto e devozione, e celebrati monumenti. Fonti documentali sui viaggi di istruzione intrapresi dai giovani figli della nobiltà, ci vengono offerte dai puntuali resoconti delle spese sostenute, tenuti dai precettori, dalle lettere familiari, e dalle Instruktionen, con cui i padri disciplinavano i viaggi. Sulla base delle carte manoscritte, relative al viaggio in Italia del giovane barone del Tirolo del sud Veit Künigl, accompagnato dal suo precettore Hanns Kröll, sono state esaminate e rielaborate le fasi salienti e più significative di un viaggio di istruzione siffatto e preso l’impegno alla ricostruzione della “vita di ogni giorno” di un giovane della nobiltà tirolese proiettato sul palcoscenico di una città universitaria italiana, Bologna, nella prima decade del XVII secolo, e delle sue esperienze di viaggio attraverso il nostro paese con le tappe fondamentali, per la sua educazione al futuro ruolo che avrebbe ricoperto, alla corte del suo principe territoriale, rappresentate dai soggiorni a Firenze e a Roma.
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