Descrizione
Essere «schiave degli schiavi» è una sensazione che accomuna molte militanti dell’anarchismo appartenenti a generazioni, contesti sociali e regioni differenti e nell’accomunarle le distingue – subordinandole – dai compagni. Il testo parte dall’osservazione di questo sentire comune per procedere nell’analisi delle radici e dello svolgersi della “questione femminile”, all’interno del movimento anarchico italiano, da questione teorica a questione pratica nella convinzione che questo percorso abbia costituito un tassello fondamentale della storia politica delle donne in Italia: è con esso infatti che si assiste alla nascita delle prime formazioni femminili politicamente organizzate del Paese. La prima parte del volume (Socialismo utopistico e “questione femminile”) affronta le radici storiche dell’emancipazionismo femminile esaminando quei classici del pensiero socialista (Saint-Simon, Enfantin e Fourier) che hanno costituito, da questo punto di vista, la base teorica dell’anarchismo italiano. La seconda parte (Anarchiche nell’Italia liberale), più solidamente ancorata alle fonti, ricostruisce alcuni percorsi della militanza femminile nell’anarchismo italiano, cercando di restituirne il frastagliato profilo.
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