Descrizione
Questo saggio analizza la rappresentazione della donna mafiosa siciliana sulla stampa italiana negli anni 1963-1982, ventennio rilevante dal punto di vista della cronologia di mafia e da quello delle trasformazioni sociali cui l’Italia va incontro.
In questo libro si intrecciano due diversi approcci. Da una parte la schedatura quantitativa degli articoli sulle donne mafiose recuperati dai quotidiani, che dimostrano un costante interesse per l’argomento fin dagli anni Sessanta; dall’altra parte l’interpretazione qualitativa di questi articoli e delle modalità di rappresentazione delle figure femminili, alla luce della storia culturale dell’epoca. Seguendo le vicende processuali e personali di molte donne protagoniste di quegli anni, il saggio indaga in particolare le analogie e le differenze tra la percezione della donna in genere e quella mafiosa, mettendo in luce l’esistenza di prototipi raffigurativi linguistici e fotografici da cui sia il mondo giudiziario che quello investigativo sono stati influenzati e che a loro volta hanno contribuito ad alimentare.
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