Descrizione
Il volume intende essere «un lamento nella notte» rivolto agli americani onesti e rispettabili. Partendo dagli anni Trenta fino ad arrivare agli anni Novanta, l’autore ripercorre la propria storia personale e familiare e quella della sua nazione. Cruciali gli anni Cinquanta e Sessanta delle lotte per i diritti civili, ai quali Dowd ha partecipato sin dai tempi dei campus universitari. Decenni che hanno visto la nazione progredire grazie a politiche socio-economiche e a cambiamenti legislativi che hanno consentito di migliorare l’esistenza di classi e generazioni. Altrettanto ricchi e difficili gli anni Settanta, con la fine della guerra in Vietnam, per la quale l’autore si impegnò in prima persona, e gli Ottanta, allorché gli americani accettarono un profondo cambiamento nelle politiche economiche. Vengono ripercorse alcune importanti campagne presidenziali: quella per l’elezione di Bill Clinton, ad esempio, grazie al quale sembrava che la politica stesse cambiando rotta, speranza poi infranta.
Convinto che il «sogno americano» sia stato tradito, due sono gli errori fondamentali che Dowd imputa alla nazione: aver incoraggiato l’innato egoismo della natura umana, trasformandolo in un’avidità senza fondo; e aver permesso che il razzismo continuasse a radicarsi nella società. L’analisi di questi due aspetti, e le conseguenze che ne sono derivate, costituiscono il cuore del libro.
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