Descrizione
Così alta, così solenne, così pura nella sua forma classica è la prosa di questo discorso del Carducci (ma è poi davvero un discorso? O non è piuttosto, come ritenne anche il Croce, una delle più grandi e complesse Odi barbare del maestro bolognese all’apice della sua gloria? Un’ode straordinaria ed inimitabile che opera il miracolo di trasferire nella ieratica castità delle linee dei bassorilievi medievali dell’Antelami l’aerea eleganza delle figura di Fidia dei fregi del Partenone? Un’ode che solo è sorella alla sublime Ode on a Grecian Urn di John Keats? Da esser divenuta, essa ed essa sola, (ma come avrebbe potuto mai se fosse stata davvero “prosa” e non canto e non poesia epica?) il sigillo, incontestato ed incontestabile, dell’VIII Centenario dello Studio bolognese.
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