Descrizione
Nell’ambito della discipline archeologiche la Topografia riveste un ruolo particolare . Il suo oggetto di studio principale non è infatti costituito dallo studio tipologico o storico-artistico degli oggetti giunti fino a noi dall’antichità, ma da quello del territorio e delle variazioni in esso intervenute nel corso del tempo. Proprio per questo motivo la Topografia antica, pur occupandosi in prevalenza dell’età romana, non ha limiti cronologici precisi e, pur essendo sostanzialmente una disciplina archeologica, non attinge i propri dati solo dall’Archeologia, ma da una pluralità di fonti, tutte con uguale dignità. Alla base di tutto, però, deve esserci una conoscenza geografica specifica del territorio su cui si lavora e soprattutto delle variazioni che sono in esso intervenute. La Topografia antica coniuga quindi due diversi livelli di lettura territoriale, quello storico-archeologico e quello fisiografico, giungendo così a ricostruire in definitiva l’evoluzione del rapporto tra uomo e ambiente e a porre le basi per la ricostruzione della storia del paesaggio. Oltre che Storico e Archeologo, il Topografo antichista deve dunque essere un Geografo, o quanto meno deve essere in grado di dialogare con chi si occupa di Geografia fisica e questo fa di lui, o dovrebbe fare di lui, il naturale referente per quanti si occupano di pianificazione e gestione del territorio.
INDICE 1. LA TOPOGRAFIA ANTICA 1.1 Il nome «Topografia antica». (Nereo Alfieri) 1.2 Finalità della disciplina. (Giovanni Uggeri) 1.3 Storia degli studi di topografia antica. (Giovanni Uggeri) 2. LE FONTI PER LA TOPOGRAFIA ANTICA 2.1 Le fonti scritte in età classica. (Giovanni Uggeri) 2.2 Le fonti di età medievale. (Stella Patitucci) 2.3 Le fonti epigrafiche. (Giovanni Uggeri) 2.4 Le fonti archeologiche. (Stella Patitucci) 2.5 Il contributo della toponomastica alla ricerca topografica. (Giovanni Uggeri) 3. IL TERRENO E LE SUE RAPPRESENTAZIONI 3.1 La cartografia. (Giovanna Bonora) 3.2 Appendice. I fotopiani e la cartografia computerizzata. (Enrico Giorgi) 3.3 Fotografia aerea e telerilevamento. (Pier Luigi Dall’Aglio) 4. AMBITI PECULIARI 4.1 Geomorfologia e topografia antica. (Pier Luigi Dall’Aglio) 4.2 La centuriazione. (Giovanna Bonora) 4.3 La viabilità antica. (Giovanni Uggeri) 4.4 Il survey e la ricerca storico-topografica. (Pier Luigi Dall’Aglio)
PREMESSA Questo manuale scaturisce dalla lunga collaborazione tra studiosi formatisi alla scuola di Nereo Alfieri e ne riflette alcuni criteri didattici, alcuni temi e le linee fondamentali del metodo. Questo è caratterizzato dall’integrazione tra diverse discipline e diversi tipi di fonti, dallo studio delle trasformazioni dell’ambiente naturale ai documenti letterari, epigrafici e toponomastici, dall’analisi dell’evidenza archeologica al controllo sul terreno, per giungere ad un’articolata ricostruzione storica dell’insediamento antico e delle infrastrutture territoriali. Il volume si è venuto articolando in quattro parti, delle quali le prime tre sono di carattere più generale, mentre la quarta è applicata ad alcune tematiche particolari, che sono tra le più ricorrenti nelle ricerche di topografia antica. Alle esposizioni di carattere generale fanno seguito di norma applicazioni, esemplificazioni ed illustrazioni, che rimandano di preferenza al territorio italiano ed all’età romana, in quanto l’opera è maturata da concrete esperienze didattiche in università italiane e ad esse è precipuamente destinata. L’unità ed organicità della
materia trattata ha comportato talora la ripresa di argomenti presentati più specificamente in altre parti dell’opera ed ha richiesto perciò frequenti richiami tra i vari capitoli. Accanto al tradizionale impianto umanistico della disciplina e alle ormai consolidate metodologie connesse con la ricerca storico-archeologica, si è dato ampio spazio alle attuali tecniche, che permettono di sfruttare al massimo i mezzi informatici per l’acquisizione, l’archiviazione e l’elaborazione dei dati topografici.
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