Descrizione
Un percorso che offre linee guida e spunti interpretativi alla lettura della musica per orchestra dagli arbori tardo-rinascimentali alle avanguardie storiche del ‘900. Una breve ricognizione, attraverso brani esemplari, delle condotte compositive che, nel corso di tre secoli, sempre più e sempre meglio venivano rispecchiando le specifiche potenzialità dello “strumento” orchestra. Dalla timida strumentalità della “sonata per ogni sorte di strumento” alla complessa trama sonora dell’orchestra stravinskiana la forma della composizione orchestrale si configura come la risultante della “gestualità” dell’assetto dei timbri interconnesso con le categorie melodico-armoniche. Al contempo se ne pu? ricavare una prospettiva di indagine dei fatti di musica in cui il centro della loro struttura sempre meno è identificabile con l’assetto delle categorie della melodia, dell’armonia e del ritmo pulsivo, ma sempre più coincide con l’organizzazione dei timbri interagenti con la dimensione dinamica. In tale assetto i rapporti tra figura e sfondo tendono ad invertirsi, quando ad impatto percettivo, e gli stati di condensazione e rarefazione determinano l’organizzarsi del “grande ritmo”.
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