Descrizione
Le grammatiche descrittive offrono a docenti e discenti norme per la costruzione di frasi ben formate e tuttavia tali norme appaiono presto, se non contraddittorie, il più delle volte inadeguate a rendere conto della strutturazione d’una grande qualità di enunciati. Questo stato di cose induce spesso tanto i redattori di grammatiche pedagogiche quanto i docenti che affrontano enunciati “devianti” a formulare di volta in volta regole ad hoc, o a relegarli nel territorio sempre più affollato delle eccezioni, il che non consente allo studente di giungere alla comprensione autentica dei meccanismi profondi e sorprendentemente regolari che stanno alla base del sistema della lingua inglese. La descrizione della grammatica d’una lingua – materna o straniera che sia – dovrebbe ad ogni passo potersi giustificare, rendendo espliciti i diversi passi che condurranno alla produzione di enunciati significativi. A tal fine, così come risulta cruciale il riconoscimento della centralità dell’enunciatore, con i suoi gradi di libertà, le sue scelte, le sue strategie, altrettanto nevralgica è la comprensione del ruolo del coenunciatore, che – ancorché non sempre consapevolmente – determina le scelte strategiche dell’enunciatore e ne innesca le opzioni tattiche. La grammatica enunciativa, muovendo dal convincimento che il grado di intelligibilità di un quadro di riferimento normativo sia funzione del suo grado di giustificabilità, sposta l’oggetto d’indagine dalla descrizione del prodotto finito – il “come” delle stringhe canoniche della lingua – alla genesi degli enunciati – il “perché” delle forme.
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