Descrizione
In visita al Museo di storia naturale di Chicago, Thomas Mann annota nel diario: “Emozionato. Sorta di ebbrezza biologica. Sensazione che tutto questo sia alla base del mio scrivere e amare e soffrire, della mia umanità… Nessuna galleria d’arte potrebbe suscitare in me altrettanto interesse”. Luogo eclettico di conservazione di curiosità naturali aperto agli amici del principe o del saggio collezionista, nel Rinascimento; luogo di accumulo di materiale indispensabile allo studio, esteso ai soli cultori delle scienze, nel secolo XVII; luogo di ricerca e di pubblica educazione nel solco della Rivoluzione, visitabile anche dal popolo, nel XVIII secolo. Sono le prime tappe essenziali della storia mirabile di musei naturalistici, orti botanici, giardini zoologici, riserve naturali: spazi di ricerca scientifica, di produzione e diffusione delle idee; luoghi di identità sociale e culturale; di scoperta, stupore ed emozione. Spazi che l’architetto interpreta e crea in una nuova dimensione. Questo libro invita a un lungo viaggio attraverso le metamorfosi del museo della natura, cogliendone origini e riflessi nello sguardo dello scienziato e dell’ordinatore, dell’architetto e dell’allestitore. Un viaggio che inizia con un grande interpreta dell’umano, Bruno Bettelheim, e prosegue condotto da storici della scienza e delle idee, da museologi e direttori di musei, da progettisti di nuovi fabbricati, di allestimenti in antiche costruzioni, di forme e tipologie nuove: il museo del vulcano, dei ghiacciai, del bosco, del fiume… Rivendicano, tutti, il diritto all’incantamento, all’immaginazione e al piacere di fronte a una natura piena di “spirito, umorismo, fantasia”.
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