Descrizione
Il servizio pubblico deve essere erogato in modo da garantire l’efficienza e l’efficacia. Entro tre mesi, i soggetti erogatori adottano e pubblicano standard di qualità e quantità di cui assicurano il rispetto, le modalità previste per il loro conseguimento, gli indici da utilizzare per la misurazione o la valutazione dei risultati conseguiti; forniscono una base di comparazione per raffrontare i risultati effettivamente ottenuti con gli obiettivi previsti. L’osservanza degli standard non può essere soggetta a condizioni. Gli standard sono periodicamente aggiornati. Il governo si impegna ad adottare tutte le misure legislative, regolamentari ed amministrative necessarie a dare piena effettività ai principi contenuti nella presente direttiva.
Carlo Azeglio Ciampi, presidente del Consiglio dei ministri, direttiva 27 gennaio 1994
L’Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e gli standard di funzionamento e sviluppo dei musei, decretato il 10 maggio 2001, ha provato a dotare il Paese di una normativa tecnica unitaria. Ma, non potendo imporre obblighi e non avendo nemmeno previsto incentivi né misure di trasparenza delle azioni pubbliche, i musei italiani locali e statali sono rimasti in condizioni culturalmente inadeguate ed economicamente inefficienti.
Con questo problema si è misurata la Commissione incaricata dall’allora ministro Francesco Rutelli di definire i “Livelli minimi uniformi di qualità delle attività di valorizzazione su beni di pertinenza pubblica” richiesti dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. La bozza di decreto che ne è scaturita attende sul tavolo della Conferenza unificata dal 6 maggio 2008.
Il presente volume documenta il lavoro prodotto, inquadrandolo storicamente sotto il profilo culturale, giuridico e amministrativo.
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