Descrizione
Nel ‘700 francese si assiste da più parti al tentativo di una “ricostruzione del mondo” in cui “tutto è messo in gioco simultaneamente: la ragione, la sensibilità, l’immaginazione, perfino il senso”; se è vero, pertanto, che la ragione e il sentimento non sono veramente, non sono più “nemici irriducibili”, ma “due avventure assai vicine, tendenti entrambe a restituire al mondo la sua vera pienezza”, allora si potrà anche supporre che la contemporanea presenza e complementarietà di elementi diversi e di diversa ascendenza sia, in molti autori, chiaramente intenzionale, e funzionale al programma, faticosamente perseguito, di costruire un uomo nuovo, integrale (il suo modello). È su questo sfondo, dunque, che vanno a dislocarsi quei processi della riflessione estetica intesi a fondare il sistema moderno delle belle arti, a definire le idee di genio, di gusto, di imitazione, di bella natura, a indagare sulla specificità dei linguaggi artistici… È su questo sfondo, ancora, che si determinano quei fenomeni di rottura che portano il segno della nostalgia e dell’utopia. Tutto ciò comporta anche, e non secondariamente, alcune considerazioni metodologiche in ordine alla storiografia delle idee estetiche e ai rapporti intercorrenti fra estetica, poetica e retorica.
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