Descrizione
«Volentieri d’amore morrei se volesse accadermi poiché colui che amo l’ho veduto nell’anima mia con gli occhi miei di luce». Un testo del Duecento in tedesco antico, «La luce fluente della divinità», e la sua autrice, Mechthild von Magdeburg, voce intensissima, che con inedita libertà compositiva e slancio creativo dischiude i tesori del «parlar materno» al dire intorno al rapporto mistico della creatura con Dio. Mechthild filtra tradizioni culturali e spirituali diverse forgiando la materia del pensiero nel laboratorio poetico della sua lingua. Lo studio di Fernanda Rosso Chioso, fra i pochissimi dedicati in Italia a questa autrice mistica, si avvicina ai caratteri di uno «studio di oggetto» quale è praticato nella pittura; del libro di Mechthild privilegia i tratti più vividi, insieme ricercando le lineature interne al movimento della scrittura: potenza e fragilità della parola, «sforzo immenso» della voce, desiderio dell’altro divino nella propria voce, irrinunciabilità del canto.
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