Descrizione
Autore di fondamentali ricerche sulla fine del mondo antico e di un saggio sulla teoria della conoscenza storica (1954) che è una pietra miliare della cultura storiografica francese, esponente di un cristianesimo insieme radicale e moderno, Henri Irénée Marrou (1904-1977) è stato fra i massimi specialisti del pensiero di Sant’Agostino. Per il ciclo di conferenze Albert-le-Grand dell’Istituto di Studi Medievali di Montréal, nel 1950 Marrou tenne la conferenza L’ambivalenza del tempo della storia in Sant’Agostino, un testo che sta alla base del posteriore, celebre studio di Jacques Le Goff su Tempo della Chiesa e tempo dei mercanti. Ma anche Tempo e racconto, summa del sapere storico occidentale scritta da Paul Ricoeur negli anni Ottanta del secolo scorso, mostra come idea e percezione del tempo che stanno alla base del nostro senso storico derivano da un’originaria matrice agostiniana. Con esemplare chiarezza espositiva, il saggio di Marrou ne mette in luce la strutturale ambivalenza. Secondo la concezione agostinana, infatti, il tempo della storia umana – terrena – rimanda a una temporalità altra – celeste – il tempo della città di Dio. Grazie alla relazione dialettica fra questi due sensi del tempo, la storia umana si inscrive così in un disegno universale. E questo è il legame che ci permette di parlare di un senso – e di un fine – della storia stessa.
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