Descrizione
Questo volume è una rielaborazione di lavori precedenti alla luce dei risultati di nuove ricerche; ha per oggetto comunità e famiglie delle Legazioni pontificie dell’area padana, nel passaggio da un’organizzazione del potere locale basata sulla competizione armata dei maggiori parentadi alla cristallizzazione, negli ultimi decenni del Cinquecento, di un modulo gerarchico e cetuale che portò alla formazione, ai vertici della società, di élites selezionate mediante le limitazioni degli accessi agli organi del governo comunitario. Le strade dell’ascesa sembrano chiuse; tuttavia il carteggio di Orazio e Paolo Spada, notabili della Valle del Lamone, consente di seguire il percorso di promozione di una famiglia di “contadini” che in pochi decenni si seppe adeguare agli obiettivi di normalizzazione e di stabilizzazione del potere pontificio. Le fortune economiche che precedettero l’ascesa sociale degli Spada vennero prevalentemente accumulate esercitando funzioni di tesoreria. Tesoriere sarà anche, due secoli dopo, nel Settecento, il bolognese Antonio Gnudi, che monopolizzerà, col favore di Pio VI, buona parte degli appalti dello stato. L’esito diverso dei due percorsi – nel primo caso un duraturo radicamento della famiglia nella maggiore nobiltà, nel secondo una caduta infamante a pochi anni dal conferimento del titolo marchionale – si spiega considerando come nell’imminenza della Rivoluzione francese l’obiettivo della nobilitazione fosse entrato in tensione con nuovi valori, determinati da trasformazioni economiche, politiche e culturali. Nel Settecento innovazioni e faticosa ricerca di nuove identità investirono anche la famiglia, nelle relazioni interne e nella definizione dei ruoli sessuali. L’ultimo capitolo è dedicato a una riflessione sul rapporto tra strategie di ascesa e adesione individuale ai modelli di comportamento e ai ruoli imposti dalla progettualità familiare, nei diversi contesti comunitari – cittadini e di contado –, ai diversi livelli sociali e nel tempo, dal Cinquecento alla fine del XVIII secolo.
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