Descrizione
[…] tutti i maestri in genere guardano un orario e lo rispettano. Dopo cinquanta minuti, dopo un’ora, la lezione è finita. Con Enesco le lezioni si protraevano per due ore, due ore e mezzo, tre ore; e questo dimostrava una grandissima disponibilità e generosità, perché passare un pomeriggio intero con un ragazzino di dieci anni a fare musica denota la sua grandezza e generosità. Enesco non guardava gli orari, non guardava quando era finita la lezione. Era un uomo che quando comunicava la musica lo faceva con un senso quasi sacerdotale; per lui la musica era un sacerdozio, una religione.
Uto Ughi
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