Descrizione
All'”uomo moderno” seguirà l’ “uomo nuovo, del quale oggi la nostra speranza parla”. Così il pensiero di Simmel si carica di un’attesa messianica, secolarizzata. In questo ebreo tedesco, vissuto a Berlino tra Otto e Novecento, convivono la ripresa di Kant e il sentimento escatologico, il relativismo gnoseologico e il panteismo estetico, la critica alla vecchia metafisica e l’esigenza di una metafisica nuova. Nella trama complessa della sua riflessione, un motivo sembra prevalere sugli altri: quello della ricerca del “terzo regno”, al di là della contrapposizione di soggettività individuale e oggettività logica. E se nella “Filosofia del denaro” il dualismo è governato da un’istanza di unità, nella filosofia della vita l’unità passa per il dualismo. Allora il mondo ci appare irretito nelle opposizioni, perché non sono le opposizioni né l’ultima, né l’unica cosa con cui abbiamo a che fare.
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