Descrizione
Questo libro cerca di delineare l’inquietante e per certi aspetti inusitato universo della malaeducazione infantile nel XIX secolo. Quali sono i processi educativi rivolti ai soggetti che vivono ai margini della tollerabilità sociale? Ai ladri, ai mendicanti, per non parlare della prostituzione e, più in generale, del mondo deviante? Quale sogno utopico si pu? nascondere fra le pieghe di un’educazione che mira a regole parallele -quasi sempre contrastanti- a quelle socialmente riconosciute come giuste e degne della convivenza civile? Quale strana forma di socializzazione si verifica nelle cosidette corti dei miracoli, rese famose dalla letteratura? Le tecniche e le strategie che sottostanno alle pratiche di vita di questi soggetti: l’arte del furto, dell’agguato, dell’addescamento, della divinazione, della questua, necessitano di insegnamenti e didattiche particolari. La malaeducazione, pur nelle molte abiezioni che evoca, alimenta per? anche sogni di avventura, di cambiamento, di protagonismo, punta sulla partecipazione dei bambini, sul loro io all’interno di processi formativi durante i quali costruiscono tenacemente un’identità. Attraverso queste indicazioni il volume individua gli elementi di contatto con il più attuale dibattito pedagogico.
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