Descrizione
Attraverso una comparazione tra Buddhismo e la Fenomenologia l’Autrice analizza il rapporto educazione-eta’ adulta e lo caratterizza come esperienza di crescita continua nel non scontato, allo scopo di uscire dall’ambito ristretto e inautentico della coscienza ordinaria o coscienza dell’uomo comune. Tale indagine prende l’avvio dal riscontro di una sorprendente analogia tra due processi culturalmente diversi, ma attenti entrambi al problema dell’autochiarificazione dell’individuo, ovvero: quello della riduzione del deposito Karmico, che appartiene alla tradizione buddhista, e quello dell’ “epoche’ o riduzione trascendentale”, sul quale insiste la fenomenologia di Husserl. L’indagine poi si sviluppa su tre campi di necessita’/bisogni educativi dell’adulto/a di oggi, rispettivamente delineati dalla consapevolezza, dall’equilibrio, dalla presenza autentica o senza secondi fini. Accanto alle molteplici analogie che giustificano uno studio comparativo tra Buddhismo e Fenomenologia, l’Autrice evidenzia anche le differenze che scorrono tra queste due prospettive di pensiero. Si tratta di dissonanze che, per estensione, denotano il punto di divergenza radicale tra Oriente e Occidente per quanto concerne l’approccio alla conoscenza. Per l’Oriente il corpo e’ strumento di conoscenza necessario e non secondario alla parola; percio’ la sua considerazione in questi termini anche da parte dell’Occidente, secondo l’Autrice, puo’ fornire un contributo prezioso alle nostre idee e convinzioni.
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