Descrizione
Il presente lavoro è frutto di una lunga riflessione intorno ai processi di vittimizzazione che si generano nelle strutture sanitarie per il compimento di un errore da parte del medico. La letteratura finora ha indagato il fenomeno utilizzando tecniche quantitative, che possono dare la misura numerica degli episodi di cosiddetta malasanità, ma sono assolutamente inadeguati ad uno studio dei processi di vittimizzazione. In un quadro scientifico, in cui i saperi giuridico ed economico predominano contendendosi il campo con le analisi di politica pubblica, questo libro pone al centro delle sue riflessioni la condizione umana collocandola nelle dinamiche relazionali ed intercettando la loro dimensione micro (relativa alla interazione tra medico e paziente) e la loro dimensione macro (riguardante il rapporto di fiducia del cittadino con le istituzioni).
Per queste ragioni, si osserva il fenomeno «con gli occhi della vittima» attraverso l’uso di tecniche di indagine di tipo qualitativo, interviste ad osservatori privilegiati e focus group con i pazienti che hanno subìto un danno. In un contesto culturale caratterizzato da una inevitabile dose di fatalità legata alla pratica clinica e da una non facile condizione del medico il cui esercizio professionale è sottoposto a stress e criticità strutturali, lo studio rivolge la sua attenzione alla tecnica della mediazione come strumento di gestione dei conflitti e delle tensioni sociali in un’ottica di superamento delle incongruenze interpretative dei ruoli e delle rappresentazioni sociali e di costruzione di una soluzione condivisa che ridefinisca la coesione e rafforzi la solidarietà collettiva.
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