Descrizione
“E’ della citta’ come dei sogni: tutto l’immaginabile puo’ essere sognato ma anche il sogno piu’ inatteso e’ un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura”. Questa riflessione di Italo Calvino costituisce il filo leggero con cui sono cucite, in un’opera di paziente tessitura, le molte e diverse immagini di Bologna presentate in questo libro. Il peregrinare da una voce all’altra, tra le tante che hanno fatto parte della vita culturale della citta’, si associa a un attento lavoro di montaggio attraverso cui i testi sono organizzati intorno ad alcune grandi cifre, all’interno delle quali emergono temi piu’ specifici, che riflettono le molteplici percezioni del tessuto urbano. Cambiamenti continui di scala e di registro, l’emergere di spazi pubblici e di spazi privati, l’alternarsi di vedute panoramiche e di brusche discese fino al corpo pulsante di singole parti della citta’ formano altrettanti tasselli di un puzzle che non e’ possibile collocare una volta per tutte al loro posto. La scelta di privilegiare un taglio narrativo – la citta’ come racconto o, meglio, come pluralita’ di racconti – nasce da un lungo viaggio preliminare dell’autrice sulle tracce di quell’immaginario urbano consegnatoci dalla letteratura vero e proprio fulcro di cio’ che Marshall Berman ha definito “L’esperienza della modernita’” e di una – ancora incerta e talvolta inafferrabile – condizione postmoderna. Da questo percorso nasce una guida narrativa a Bologna, che invita a prendere tempo, tutto il tempo necessario per contemplare la citta’ e farla nostra: una guida che lasci intatto il piacere della sorpresa, rivelando qualcosa che non era stato ne’ calcolato ne’ previsto.
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