Descrizione
Monique Rouch ha dedicato una cura attenta e
puntuale al riordinamento del complessivo “corpus” crociano e ha poi attinto
in maniera accorta allo sterminato repertorio per riportare il Croce fra i suoi
lettori italiani (e in particolare bolognesi, com’era giusto). Col suo aiuto
possiamo avviarci sui due diversi versanti necessari a comprendere questi testi:
quello della letteratura senza aggettivi, del piacere delle parole “per se
stesse”, quale si rivela nel gusto per le lunghe enumerazioni, nella capacità
di accordare una accattivante musica del testo per preparare e conquistare
l’uditorio. Sull’altro versante ci attende l’incontro con un mondo popolare
abitato da una familiarità cordiale e da una tranquilla consuetudine che si
rivela di continuo nelle immagini, nei tratti concreti di esperienza quotidiana,
nell’economia morale dei personaggi. Al confine tra mondi culturalmente e
socialmente diversi, Croce svolge con amabilità la funzione di
mediatore. (Dalla Premessa di Adriano Prosperi)
Presentazione. Note al
testo. MADONNE CROCIANE. Bibliografia. (Introduzione. Il Croce
cantastorie. Lo spettacolo della recita in piazza. Il repertorio.
Adattamento di canzoni tradizionali: “La canzone nuova della Violina”.
“La Pidocchia ostinata”. “La canzone di Margariton”. Parole nuove su
arie antiche: le “trasmutazioni”. “La Mantina”, tra rimaneggiamento e
creazione. La lingua. L’argomento. I personaggi. Le canzoni originali del
Croce. Realismo e fantasia. La “Canzone di madonna Tenerina” o le
disgrazie di una troppo delicata e fragile massaia. “Madonna disdegnosa” o
la donna superba e intrattabile. “Madonna Ruvidazza”, una meno indovinata
crudelazza. “I venti umori o cervelli delle donne” o una piccola galleria
di ritratti femminili rapidi e vivaci.) Testi “VARII AL MONDO SON
GLI UMORI”. Bibliogarfia. (Introduzione. La “mondana pazzia” di
tutti i “gusti”, “sapori”, “strane chimere e bizzarrie” degli uomini o
la formazione di un affascinante gusto popolare barocco. “La girandola dei
cervelli”, canzone briosa e spensierata. Rimanda a tutti noi “umori” o
“cervelli”, individui diversi, ma tutti con una innegabile dose di
stranezza noncurante e di capriccio.”La girandola de’ pazzi”,
composizione di piu’ ampio respiro, dimostra una stupefacente liberta’ tra
elevatezza intellettuale e sorridente realismo quotidiano. Atmosfera onirica
e coscienza dell’instabilita’ dell’universo. Desideri irrazionali e
ingannevoli che suscitano la pazzia dei comportamenti. Dalla vita di corte
al mondo della giustizia, ai soldati, medici e mercanti, nonche’ ai poeti,
agli amanti, avari, ruffiani e gaglioffi di ogni
genere.) Testi. PRIGIONI E BANDITI.
Bibliografia. (Introduzione. Le noie del Croce con la giustizia:
testimone di una rissa in cui uno sbirro viene ucciso, fugge a Ferrara: il
processo per diffamazione intentatogli dal cognato nel 1590; la vita
notturna non senza qualche soggiorno in prigione. La giustizia all’epoca di
Croce. I "Duo Capitoli" sulla prigione: sofferenze fisiche e morali dei
prigionieri; l’arresto e la condanna degli innocenti; il problema della
tortura, il suo carattere disumano, la sua inutilita’. Il Croce condanna
apertamente la tortura e critica la giustizia. le canzoni dei truffatori,
dei ladri, dei banditi: “L’arte della forfantaria” e “La tremenda e
spaventevole compagnia de’ Tagliacantoni” o la vita di avventura in margine
alla societa’; “Il lamento di Pontichino” o l’indulgenza per il ladro
astuto; “Lamento e morte di Manas ebreo”: l’orrore dei supplizi e la
funzione del criminale pentito e castigato. Il banditismo a Bologna alla
fine del Cinquecento. Il capobanda Giacomo del Gallo e la “Barzelletta”
sulla sua morte. Il “lamento delli banditi” o il canto dei banditi
braccati nelle valli del Ferrarese.) Testi Tavola delle
abbreviazioni.
Per facilitare la lettura, la bibliografia
interna è disposta all’inizio di ogni capitolo. La grafia originale è
integralmente rispettata. Per i manoscritti autografi e per l’edizione più
antica che conosciamo di ogni opera, la scheda bibliografica è completata
dal nome della biblioteca in cui è conservata. Per le riedizioni, il titolo
talvolta molto lungo non è ripetuto integralmente allorchè è identico o
contiene solo varianti ortografiche. I tagli sono indicati da puntini di
sospensione Tra parentesi. L’aparato critico e le note sono raggruppati a
piè di pagina in due paragrafi diversi. La punteggiatura è stata
modificata in numerosi punti, perchè in questo campo le edizioni del
Cinquecento devono sempre essere interpretate. Nell’insieme la grafia è
stata scrupolosamente rispettata.
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