Descrizione
“…È però ragionevole pensare che le creazioni dell’uomo siano fatte pel corpo, e questo principio chiamano utilità, o sian fatte per l’anima, e lo vanno cercando col nome bellezza. Ma, per altro, chi costruisce o crea, considerando come il resto del mondo e il fluire della natura tendano in perpetuo a dissolvere, a corrompere o a capovolgere quant’egli fa, deve riconoscere un terzo principio e cercare di comunicarlo alle sue opere. Esso esprime la resistenza con cui l’uomo vuole che le opere si oppongano al destino che le fa periture, e però ricerca la solidità o la durata.”
(Paul Valery, Eupalino o l’architetto).
Mentre la fantasia e la conoscenza riscoprono il continuum urbano-architettonico nel quale si storicizza l’unitarietà del vivere civile, la tradizione si svincola da un legittimismo della forma assoluta, si libera di ogni nostalgico sentimentalismo, d’ogni romantica contemplazione, d’ogni interpretazione intellettualistica del passato per farsi invece lezione, insegnamento, lettura del passato, riscoperta degli interessi passati che arricchisce la cultura d’oggi, che stabilisce un rapporto preciso fra i climi di epoche diverse, che dice il perché delle cose, che dimostra con quale spirito, con quali mezzi e accorgimenti una forma ha interpretato i caratteri d’un tempo e perciò si giustifica ed è ancora valida.
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