Descrizione
I saggi e gli articoli raccolti in questo volume sono, fra le altre cose, la testimonianza coerente di un progetto teorico e culturale che l’autore va seguendo da tempo. Si tratta, in primo luogo, di una interrogazione sul significato dei fenomeni artistici e letterari nella nostra società capitalistico-industriale avanzata e sulla possibilità di un’interpretazione socio-dialettica di questi stessi fenomeni, interpretazione che, pur non prescindendo mai dalle loro contraddizioni eteronome, non ne occulta d’altronde la specificità autonoma che li rende, appunto prodotti filosofici, ideologici e politici. La contingenza difficile in cui vive attualmente, la produzione artistica, più o meno tradizionalmente intesa, è in rapporto col riconoscimento che l’arte altresì, e non secondariamente, l’organizzazione della spontaneità creativa, lo sfruttamento del qualitativo secondo le sue interne leggi di coerenza, è il fare restituito alla purezza della sua fonte originaria, alla totalità, perseguita nel suo versante soggettivo. Se e’ vero che l’arte è, fra l’altro, l’atto che genera delle realtà nuove, l’atto del rovesciamento dei progetti esistenti, allora è vero anche che l’arte, così come viene intesa dalla storia dell’arte e dall’estetica tradizionale, non può non venire messa in crisi.
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