Descrizione
Nella storia delle idee e delle inquietudini del ‘900 l’esperienza culturale ed umana di Simone Weil ha sorpreso anche l’attenzione della cultura militante più avvertita. Simone Weil, non solo si interroga sul destino di una civiltà, ma non enuncia idee se non sperimentandone prima personalmente la credibilità, rovesciando in tal modo la funzione ottocentesca dell’intellettuale rivoluzionario; si vuole indifferente a quella che tradizionalmente è considerata “attività letteraria” ed esige che vi sia corrispondenza tra la vita e la scrittura. L’espressione ha validità per la sua trasparenza ed essenziale efficacia nella comprensione della condizione umana: Simone Weil presta la propria voce al malheur, alla sventura muta attraverso un linguaggio sfrondato di qualsiasi finzione letteraria ed intento estetizzante. Analizza con severa lucidità lo stato di decomposizione della società contemporanea ed elabora le condizioni per una rinascita. Nell’integrazione religiosa fra lavoro, scienza e bellezza, nel recupero del passato Simone Weil indica quale ispirazione debba guidare il politico, l’operaio, lo scienziato, l’artista per ritrovare le radici prime della comunità.
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