Descrizione
Abbiamo dedicato una giornata di studi alle rievocazioni e alle rivisitazioni del medioevo in un ambito territoriale circoscritto a Bologna e all’area emiliano-romagnola. Ci interessava ragionare, unendo competenze diverse, su personaggi e forme di un Medioevo mitico che ha avuto molta fortuna e ha lasciato, fra Otto e Novecento, innumerevoli segni dell’interesse, anzi della passione per l’eta’ medievale. Per Bologna basti un nome, quello di re Enzo, e un riferimento, quello ad Alfonso Rubbiani. Se poi si riflette sul fatto che il simbolo maggiormente evocatore di un medioevo, tanto reale come immaginato, e’ il castello, ci si rende ragione di questa silloge di studi. I Castelli sono una presenza massiccia ed attraente nel nostro come in altri territori e un legame forte con il passato, un riferimento non sempre proprio e perennemente bifronte, legato cioe’ alla materialita’ e insieme al sogno. In queste pagine si parla si castelli medievali e di altri neomedievali, si analizza il mito di Canossa e si ricostruisce quello di re Enzo, si ragiona circa l’uso politico del medioevo analizzando architetture, arredi ma anche opere letterarie ottocentesche nonche’ recenti rivisitazioni teatrali. Da questa giornata e’ nata l’idea di tracciare una mappa dei castelli dell’Emilia-Romagna che comprenda le piu’ attendibili informazioni storiche relative anche a quelli ormai scomparsi nonche’ a quelli definibili neomedievali e oggi sono in elaborazione ancune migliaia di schede. Se il Medioevo non esiste, se non come invenzione moderna, in compenso il mito del Medioevo non e’ mai morto.
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