Descrizione
Il libro analizza sistematicamente la costruzione della figura di Costantino all’interno di una tradizione storiografica certamente minore, sotto questo aspetto, rispetto alla tradizione greca, sia in ambito pagano (Zosimo), sia, soprattutto, cristiano (Eusebio), ma non priva di contenuti originali e ricca spesso di umori abilmente celati. Ne emerge un sostanziale rifiuto a confrontarsi con la novità dell’era costantiniana e dei “tempora christiana” ed una coerente tendenza ad interpretare la figura di questo rivoluzionario sovrano secondo una griglia cristallizzante di valori tradizionali, costellando di limiti e riserve le linee della celebrazione ufficiale che ne veniva fatta anche sotto le dinastie valentiniana e teodosiana, che a lui intendevano, per molti versi, ricollegarsi. L’impressione fondamentale che questa tradizione lascia di Costantino è dunque, tutto sommato, quella di un ritratto di relativamente basso profilo, dal quale sono assenti tratti epocali anche nel negativo.
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