Descrizione
[dropcap]S[/dropcap]ono abbastanza rare in Italia, anche in ambito sociolinguistico, le ricerche sul campo che raccolgono ed elaborano dati desunti dal contatto con campioni di informatori. Reintegrati metodologicamente nell’analisi i soggetti reali (parlanti e riceventi), si riflette nel volume su un corpus di dati da essi direttamente prodotto rispondendo – in alcune comunità sociali – a domande sui propri comportamenti linguistici, sull’impiego e la conoscenza dei gesti, sul grado di comprensione del livello lessicale della lingua. Lo studio delle pratiche linguistiche e gestuali, da considerare all’interno della più ampia cornice della competenza comunicativa, conferma l’evidenza che il linguaggio e le lingue sono fenomeni sociali (e che la loro interna strutturazione è in parte la conseguenza degli usi che se ne fanno).
La finalità primaria dell’opera consiste appunto nel verificare la distribuzione d’uso dell’italiano e del dialetto in situazioni e con interlocutori diversi, nel saggiare la diffusione e l’utilizzazione dei gesti simbolici, prodotti per veicolare determinati significati, nell’individuare – mettendosi dalla parte dei riceventi – i gradi differenti di (mal)comprensione del lessico giornalistico. Non isolare l’attività di ricerca dalle condizioni sociolinguistiche delle persone e dei gruppi significa contribuire a comporre un quadro conoscitivo che a tutt’oggi rimane invero assai lacunoso; su un piano parallelo, dalle indagini si possono ricavare anche implicazioni concrete per interventi nel campo delle pratiche educative e in quello della qualità della comunicazione pubblica, come ad esempio stimolano a predisporre il forte disagio nella comprensione di parole e locuzioni correnti dimostrato da molti intervistati e la permanenza del dialetto, nonostante la pressione esercitata dalla crescente scolarizzazione e dai mass-media.
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