Descrizione
All’unità politica e amministrativa del nostro Paese non corrisponde quella linguistica: nelle diverse regioni la varietà parlata della lingua nazionale mantiene forti legami con il sostrato dialettale e presenta, a sua volta, ulteriori frazionamenti dovuti ad una storica frammentazione politica. Tali legami sono particolarmente evidenti nelle scelte di lessico, nell’uso di idiotismi che si riferiscono alle diverse realtà locali, nell’intonazione e nella cadenza dei parlanti.
Questo volume, frutto di una lunga ricerca etnografica e linguistica svolta sul campo in Romagna – intesa qui non nella sua estensione amministrativa, ma linguistica – documenta aspetti dello stato attuale della lingua parlata, offrendo una raccolta di termini e locuzioni di matrice dialettale che, nella loro forma italianizzata, entrano nella normale conversazione in lingua in contesti confidenziali e informali, in famiglia, tra amici, negli ambienti di svago e di lavoro. Sono parole che descrivono vari aspetti della vita quotidiana, dei mestieri, della campagna; sono i modi di esprimersi delle persone, secondo l’età e l’appartenenza socio-culturale; sono i nomi locali di pesci, uccelli, insetti e piante; e sono locuzioni e modi di dire che rimandano a comportamenti, a pratiche utili sul piano materiale, ed anche a concezioni e credenze relative alla sfera simbolica e rituale.
Le parole veicolano e trasmettono una cultura e ricostruire la loro storia significa riscoprire i segni lasciati dai popoli che nella terra si sono avvicendati. I complessi processi evolutivi che hanno determinato la fine della così detta ‘civiltà contadina’ hanno causato anche la dissolvenza del dialetto, che, tuttavia, ancora traspare in quelle parole che, superficialmente vestite di lingua, continuiamo ad ascoltare e ad usare nel nostro italiano di Romagna.
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