Descrizione
Col rilievo assunto dai cinegiornali LUCE sin dalla rassegna di Grado del 1972 si è costituito lo strumento di un esame scientificamente e filologicamente più preciso della realtà italiana e della sua filosofia dell’immagine. Con questo materiale presentato nella sua totale integrità (e non rimontato e rimaneggiato come nei cosiddetti film di repertorio) il cinema degli anni ’30 ha finito di essere soltanto quello di finzione e d’intrattenimento. Da questi fotogrammi oggi possiamo cogliere l’altra faccia di certa realtà, decodificandola attraverso lo spessore dei mass media. La lunga strada dal prefascismo al postfascismo si contrappunta allora di infiniti modelli esistenziali: dalla fatica del quotidiano alla violenza dell’arrivismo, dalla realtà delle classi subalterne alla protervia della cartapesta in orbace ed alla sua connivenza con la burocrazia di ogni altro potere. Per questi processi il documento si fa cinema ed il cinema storia.
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