Descrizione
Il libro racconta le esperienze di etnopsichiatria effettuate presso un servizio pubblico di Bologna, il Centro universitario Georges Devereux. Psichiatri italiani che riflettono sull’incontro con “l’altro culturale” e la sua sofferenza, discutono la non facile ricerca per comprenderne il senso, l’origine e la possibilità di dare un aiuto specificamente psicoterapico.
In una dialettica il più possibile orizzontale, senza arroganza, consapevoli delle spinte motivazionali connesse al progetto migratorio e delle somiglianze con il nostro passato di emigranti.
Con uno sforzo sistematico all’immedesimazione, spesso trascurando manuali e teorie, ma senza mai abdicare all’essere nati, cresciuti e diventati psichiatri e psicoterapeuti in occidente.
Un libro di clinica nel quale il largo spazio dato ai “casi clinici” – di somatizzazione, possessione, bouffeé delirante… – alle loro determinanti storiche e culturali, al trattamento effettuato, ne rappresenta la cifra.
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