I tumori tiroidei

Descrizione

In questo anno 2010 ricorre il venticinquesimo anniversario dell’attività di Endocrinologia dell’Ospedale di Bentivoglio da me diretta. In occasione di questa celebrazione ho voluto dedicare un volume ai tumori tiroidei, che reputo essere uno dei capitoli più interessanti dell’Endocrinologia.
L’incidenza di tali tumori è più frequente di quanto si riteneva in passato in rapporto ad una più agevole diagnosi di malattia con i mezzi oggi disponibili, ma anche per un reale aumento di questa patologia a causa di una maggiore esposizione a fattori ambientali. Le conoscenze dei meccanismi patogenetici e dell’atteggiamento biologico dei vari tipi di tumori tiroidei sono notevolmente cresciute, rendendo pertanto possibile determinare in una buona percentuale dei casi le alterazioni genetiche che vi sono implicate, formulando un miglior giudizio prognostico e talvolta rendendone possibile la prevenzione. Nel volume, che ho intitolato “I tumori tiroidei: passato, presente e futuro”, ho pertanto inteso rappresentare lo stato dell’arte sulle conoscenze attuali in ordine a tale patologia e su quanto è oggi oggetto di ricerca per i prossimi sviluppi. Il lavoro mi è stato reso agevole per la disponibilità di un gruppo di amici con cui condivido da anni la ricerca sui tumori tiroidei. Essi hanno accettato di elaborare i capitoli richiesti in stretti limiti di spazio e di tempo, mettendo in luce la loro vasta esperienza clinica e sviluppando le più recenti acquisizioni patogenetiche dei tumori della tiroide e le conseguenti nuove possibilità diagnostiche e terapeutiche. A tutti gli autorevoli colleghi che hanno assecondato la mia richiesta nel realizzare il presente volume desidero tributare la mia riconoscente gratitudine. Un ringraziamento particolare intendo rivolgere al Dott. Davide Bianchi, il collega con cui da molti anni condivido l’esperienza professionale dell’attività di Endocrinologia a Bentivoglio. Al Prof. Sebastiano Filetti, Direttore della II Clinica Medica dell’Università “La Sapienza” di Roma, va la mia gratitudine per avermi accolto nel gruppo della sua autorevole e prestigiosa scuola, la cui proficua frequentazione mi ha offerto l’opportunità di crescere e approfondire le mie conoscenze mediche anche a livello internazionale. All’ amico Nello Filetti, infine, va anche un grazie sincero per i suoi garbati suggerimenti nella stesura del volume e per la autorevole prefazione del presente lavoro, cui si è dedicato nonostante i numerosissimi impegni che accompagnano la sua attività.
Domenico Meringolo